5ª settimana del Tempo di Quaresima
29 marzo - 4 aprile 2020
Gesù si recò al sepolcro di Lazzaro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse Gesù: «Togliete la pietra!». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato…». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. |
Io sono la risurrezione e la vita
Quanto dolore provoca la morte di una persona cara! Quanta commozione genera la consapevolezza della sua assenza, la tristezza dei familiari, il richiamo alla caducità della nostra vita. Neppure Gesù ne è indenne, tanto da «scoppiare in pianto» di fronte a Maria e ai suoi amici. Avrà letto certamente il brano del profeta Ezechiele in cui Dio «apre i sepolcri e fa uscire dalle tombe», come tutti i Giudei che lo circondano. Ma i confini tra la vita terrena e quella celeste sembrano incolmabili: la risurrezione non sarà all'ultimo giorno, alla fine dei tempi, come dice Marta? La famiglia di Lazzaro è ora nel dolore, ha adesso un problema grande, ha bisogno di vivere pienamente questa vita. Chi si farà carico di queste due donne sole? Dio non può dimenticarle. Concede sempre un'occasione per salvarsi. Chiede la fede, anche a Gesù, con cui ha un rapporto diretto, filiale. Gesù lo ringrazia di fronte a tutti, prima di richiamare Lazzaro dalla tomba.
Gesù sa di essere risurrezione e vita per ogni persona: in Lui siamo destinati all'eternità e all'amore, che non ci potranno essere tolti, se non da noi stessi, dal peccato e dalla paura. Attorno a noi ci sono persone splendide, figli di Dio, che ci possono regalare gioia, nonostante tragedie e ferite. Dobbiamo però crederci, mandarle a cercare e ascoltarle, come hanno fatto Marta e Maria con Gesù. E la vita rinascerà.
QUARESIMA DI FRATERNITA’
Tocca con mano… …il calore dell’amicizia
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Potrebbero essere le parole che oggi rivolgono a noi i luoghi abbandonati della terra, le periferie degradate. Anche i territori che abitiamo gridano di dolore per la morte che prevale sulla vita a causa della nostra assenza. Dove siamo mentre le nostre falde acquifere vengono inquinate, mentre i prati scompaiono sotto il cemento, mentre i nostri paesi restano senza figli, mentre sorseggiamo bevande ai pesticidi e gustiamo cibi OGM, mentre ingrassiamo le discariche, dove siamo? Assenti! E non muterà nulla fin quando non proveremo il dolore di aver tradito l’amicizia della nostra “casa”. Fin quando non sentiremo il dolore di aver perso la nostra stessa vita assieme a quella dei nostri luoghi e del nostro tempo, fin quando le nostre lacrime non bagneranno l’indifferenza dei nostri cuori, non uscirà una nuova vita
PREGO Tu che porti il mio voler avere l’altro per me e il mio voler essere voluto dall’altro, non lasciarmi nella trappola mortale del possesso. Tu che porti il mio voler custodire l’altro e il mio voler essere custodito dall’altro, stringi tra noi una nuova alleanza.
CONDIVIDO
Durante questa settimana metto al vaglio i miei investimenti, verificando che non sostengano gruppi e aziende che producono armi, che operano nell’estrazione di fonti fossili. Decido di investire in fondi etici e di destinare almeno l’1% delle entrate del mese per alleviare una situazione di disagio. Anche da una piccola moneta dipende la pace nel e con il mondo…
LAUDATO SI’ (142)
«Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». Potrebbero essere le parole che oggi rivolgono a noi i luoghi abbandonati della terra, i margini disabitati, le periferie degradate. Anche i territori che abitiamo gridano di dolore per la morte che prevale sulla vita a causa della nostra assenza. Dove siamo mentre le nostre falde acquifere vengono inquinate, dove siamo mentre i prati scompaiono sotto il cemento, dove siamo mentre i nostri paesi restano senza figli, dove siamo mentre sorseggiamo bevande ai pesticidi e gustiamo cibi OGM, dove siamo mentre ingrassiamo le discariche, dove siamo? Assenti! E non muterà nulla fin quando non proveremo il dolore di aver tradito l’amicizia della nostra “casa”. Fin quando non sentiremo il dolore di aver perso la nostra stessa vita assieme a quella dei nostri luoghi e del nostro tempo, fin quando le nostre lacrime non bagneranno l’indifferenza dei nostri cuori, non uscirà una nuova vita.
BUONA DOMENICA E BUONA SETTIMANA
don Luigi
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SEGUE UN PO' DI MATERIALE DALLA DIOCESI
PREGHIERA V DOMENICA DI QUARESIMA Il Sabato del tempo e la Pasqua Brunelli